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Propaganda (La)

Vita periodico

1893-1894

Titolo

La Propaganda

Sottotitolo

Giornale bimensile degli operai tipografi del Veneto

Luogo di pubblicazione

Venezia

Tipografia - Casa editrice

Tip. M.S. Compositori

Sede

Amministrazione: Merceria S. Salvatore 4525

Numero pagine

4

Formato

35x25

Prezzo

Cent. 5, a.a. £. 1

Periodicità

Bimensile

Cronache locali

Si

Organi direttivi

Direttore responsabile: Pietro Heinz

Firme e collaboratori

La Redazione, Fra Staffile, La Direzione, Sebastiano Marcolin, Uno di Treviso, L’Amministrazione, Rigavellac, Vostro Liberale Zivelonghi (socio della sede di Como), Sebastian Marcolin, Digia, A.B.

Profilo storico editoriale

“Organizziamoci. Le condizioni degli operai tipografi nel Veneto vanno sempre più peggiorando. La causa? – Bisogna ricercarla nelle condizioni generali delle industrie italiane, che sono sempre in ribasso ed in coda a quelle dell’estero. L’industria tipografica in specialità, salvo qualche centro importante librario come Milano, Torino, ecc., in Italia, non solo si è fossilizzata, ma in certe regioni e disgraziatamente nella nostra non ha alcuna importanza restringendoci questa a quei pochi lavori indispensabili, dei quali non possono farne a meno i nostri comuni. – Quali risorse possono avere da questi i tipografi-operai del Veneto? – Gli industriali, perché così bisogna ormai chiamarli, non possono mettersi all’altezza della concorrenza che loro fanno i grandi centri, e limitano tutta la loro intelligenza ed attività a spendere il meno possibile nei salari dei lavoratori. Da qui una lotta continua. Vi sono paesi nel Veneto dove l’operaio-tipografo non percepisce più di 9 lire settimanali. È certo che costoro, che a ne sanno di tariffe, di solidarietà operaia, che vivono in ambienti estranei al grande movimento dei lavoratori, è certo, diciamo, che tenderanno sempre inconsciamente, a procurarsi un posticino migliore, in una città più grossa vicina, ed approfittando d’una lunga lotta sostenuta da altri colleghi, si adageranno, tranquillamente, ove non ne hanno diritto, impadronendosi così d’un lavoro, che a qualcuno costò anni di costanza, di battaglie, e al quale deve rinunziare, restando sul lastrico colla famiglia, guardando bieco l’ultimo venuto, che se ne sta tranquillo come fosse la cosa più naturale del mondo. E con chi pigliarsela? – Noi dobbiamo confessarlo francamente: il Veneto non difetta certo di buoni colleghi, anzi tutto’altro; ma le diverse cittadelle, ci danno un contingente d’operai, ignari di tutto; che ti sgranano tanto d’occhi quando parli loro di benessere, di dignità, che quando ti vengono fra i piedi portandoti via il posto, più che un sentimento di odio ti destano quello d’una profonda compassione. A questi aggiungi le canaglie, che sono un retaggio di tutte le parti del mondo, e non esclusivamente del Veneto, e tu avrai un numero così rilevante di Krumiri di impensierire il più caldo propugnatore e sostenitore del principio dell’Associazione. Difatti più volte si sarebbe tratti a disperare dell’avvenire, più volte la nostra fede vivissima, in questo grande principio dell’associazione, si sente scossa; ma riflettendoci ben sopra, dobbiamo convenire che un po’ di colpa l’abbiamo anche noi. Che cosa facciamo per togliere o per migliorare questo stato di cose? I migliori colleghi del Veneto si sono lasciati sfiduciare, da recenti sconfitte, altri s’allontanarono dal campo della lotta per risentimenti personali, molti si limitano a criticare l’ordinamento odierno della nostra associazione, e tutti si lasciano venir l’acqua addosso, si lagnano, protestano, bestemmiano e chinano il capo a ciò che sembra inevitabile. Ed intanto? Noi ci disorganizziamo sempre più, e le nostre condizioni economiche vanno sempre più peggiorando, riducendosi i salari ad un minimo tale, da non bastare ai più materiali bisogni della vita. Organizziamoci! Nell’organizzazione sta il segreto del nostro avvenire, nell’organizzazione noi troveremo sempre più forza per combattere le nostre battaglie, coll’organizzazione noi potremo tener fronte alle esigenze del capitale. Ed il nostro giornale non si propone che questo unico e solo scopo; esso non mirerà che a rialzare le condizioni morali e materiali delle sedi del Veneto, portando la parola convinta dei migliori colleghi che ci hanno promesso la loro collaborazione, fino nelle più piccole tipografie sparse nella veneta regione. Organizziamoci! Tutto non è ancora perduto; cerchiamo in una discussione calma e serena di togliere tutti i malintesi, gli equivoci che ci dividono e moviamo compatti, per procurare che il Veneto tipografico si rialzi, in modo da poter gareggiare con le più importanti regioni d’Italia. Colleghi del Veneto all’opera dunque, e lottiamo perché tutti gli operai tipografi veneti diventino una famiglia che abbia comuni gl’interessi e le aspirazioni; ed il nostro giornaletto non ha altra missione che quella di facilitare questo avvenimento, di propagare cioè le buone idee e per questo non fa solo affidamento sulle nostre meschine forze, ma sulla coadiuvazione di tutti quelli egregi collegji che ci hanno promesso il loro appoggio. Dunque? All’opera tutti per concretare quest’opera di organizzazione che ci condurrà, in minor tempo che non lo pensiamo, alla rivendicazione dei nostri diritti”, La Redazione, I, n. 1 ( 22 dicembre 1893).

Sempre nel primo numero viene pubblicato un articolo sulla disciplina come virtù. Frequenti sono le richieste di collaborazione attiva da parte dei lettori, attraverso l’invio di articoli, inoltre vi è una rubrica di posta, necrologi e un articolo sulla Federazione del libro. Il giornale esprime la solidarietà al signor Ferrari, proprietario di una tipografia dove si è svolto uno sciopero di operai tipografi, mentre nell’articolo intitolato L’agitatore sono pubblicati i nomi dei compagni “che vennero così eroicamente a occupare il posto dei scioperanti”. Nel n. 2 (5 febbraio 1893) nell’articolo sui “Krumiri” si ricorda come “noi veneziani pare dell’impossibile, degli antichi rapporti con gli orientali, abbiamo perso fino le traccie, commercialmente parlando, ma all’incontro ne abbiamo ereditato la tradizionale indifferenza, quel fatalismo che pareva sinora solo retaggio dei musulmani”; un altro pezzo riporta gli esiti delle elezioni per l’incarico di Presidente del Comitato (primo eletto: Livio Tommasso, che rinuncia all’incarico, successivamente viene proposto Pellizzato Antonio “direttore da molto anni della nostra tipografia sociale”), in questo numero alcuni commenti si schierano a favore della disciplina e contro “la anarchia”. Un altro articolo pubblicato sul n. 3 (1 marzo 1893) denuncia la scarsa qualità delle stampe comuni dell’epoca e si chiede la riorganizzazione dei tipografi, sostenendo i vantaggi della Tipografia Cooperativa e denunciando le basse tariffe che percepiscono i tipografi e l’eccessivo carico orario. Un altro articolo descrive il “Krumiro”: statura corta, corporatura mingherlina. Capelli Castagni. Barba nascente. Viso brutto, molto brutto. Se Darwin vivesse avrebbe il modello del famoso anello di congiunzione fra l’uomo e la scimmia”. Si propone, infine, la formazione di un Circolo di tipografi a Venezia.

Annotazioni

Nonostante la periodicità bimensile indicata nel sottotitolo l’uscita del periodico è irregolare, ritardi dovuti anche alla mancanza di un’amministrazione regolare (come spiegato nel n. 2); non contiene né immagini, né disegni e le pagine non sono numerate

Reperibilità

Università Ca’ Foscari - Biblioteca area umanistica; Biblioteca Nazionale Centrale Firenze

Collocazione

Baum: MF/8

Bncf: GF.B.66.21

Consistenza

Baum: I, n. 1 (22 dicembre 1893) – I, n. 3 (1 marzo 1894)

BncFi: I, n. 1 (22 dicembre 1893) – I, n. 7 (12 agosto 1894) lacunoso

Studi e bibliografia

Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano, Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano, vol. I Periodici, t. I Periodici tratti dalle raccolte della Biblioteca Nazionale di Firenze, Roma-Torino, Edizioni E.S.M.O.I., 1956, p. 721.

Compilatore

Soggetti

Parole chiave

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