Cerca
Close this search box.

Età giolittiana

1901-1913

Quella che si definisce “età giolittiana”, dal nome dai governi presieduti da Giovanni Giolitti, è il quindicennio che intercorre tra il 1901 e il 1914, dalla crisi di fine secolo alla vigilia della Grande Guerra. È un periodo questo caratterizzato da profonde trasformazioni, soprattutto di carattere economico e sociale, grazie alle numerose invenzioni e ai progressi della tecnica e della scienza (illuminazione elettrica, vaccino per la tubercolosi radio, automobile, cinema) capaci di apportare notevoli benefici agli standard di vita.

Politicamente il periodo è contrassegnato dalla lunga stagione clerico-moderata del “sindaco d’oro” Filippo Grimani, dall’«ingresso» del voto cattolico e da un’incipiente e inarrestabile violenza di “piazza”, che non risparmia calli e campielli cittadini; sullo sfondo l’ombra minacciosa del nazionalismo che, nel caso veneziano, acquisterà forti tinte e connotazioni “adriatiche”. Non mancano i segnali di un’incalzante, e ormai non più occultabile, “questione sociale” che gradualmente riesce a conquistarsi spazio e visibilità anche sulla carta stampata annunciando l’imminente comparsa delle “masse” e di nuovi soggetti politici e attori sociali.

Numerosi sono i periodici legati all’economia turistica, alla balneazione e al Lido di Venezia, meta di un turismo mondano e cosmopolita, richiamato anche dalla esposizione artistica internazionale ai Giardini di Castello a cui la stampa dedica una crescente attenzione.
In questo periodo si assiste alla definitiva affermazione dell’uso di foto e immagini, pubblicate soprattutto sulle pagine di nuove riviste illustrate, spesso a colori e in carta patinata. Sono anni in cui si moltiplicano anche i periodici specializzati, specchio fedele di una fase storica caratterizzata da una veloce modernizzazione e dall’acquisizione di innovative applicazioni scientifiche, tecniche e medico/sanitarie. L’espansione industriale e commerciale, infine, stimolava la crescita di una società di “consumatori”, testimoniata dalla diffusa presenza delle inserzioni pubblicitarie che cominciavano ormai a riempire pagine intere di giornali e riviste.