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Minosse

Vita periodico

1949-1968

Titolo

Minosse

Sottotitolo

Settimanale di cronaca

Motto

Orribilmente e ringhia

Luogo di pubblicazione

Venezia

Tipografia - Casa editrice

Stamp. Ed. già Zanetti [da I, n. 5 (22 ottobre 1949)] Linotipia Giurola [da II, n. 18 (22 gennaio 1950)] Tip. Artigiana “Nuova Esperia” [da II, n. 61 (12 novembre 1950)] Stabilimento Zincografico San Marco [da III, n. 3 (20 gennaio 1951)] Industrie Grafiche Editoriali [da III, n. 23 (9 giugno 1951)] Stab.-Zinc. Tip. San Marco [da III, n. 46 (17 novembre 1951)] Tip. Emiliana [da III, n. 51 (22 dicembre 1951)] Industrie Grafiche Editoriali Giuriola [da IV, n. 1 (5 gennaio 1952)] Stab. Tipo. Lit F. Garzia [da VI, n. 3 (16 gennaio 1954)] Ist. Tip. per i Comuni, Treviso [da VII, n. 5 (29 gennaio 1955)] Stab. Zinc. Tipografico S. Marco [da VII, n. 6 (11 febbraio 1956)] Tipografia “Minosse” Editrice Veneziana

Sede

Direzione: San Lorenzo 5063; amministrazione: Cannaregio 6368; corrispondenza: c.p. 416 [da I, n. 5 (22 ottobre 1949)] Direzione: S. Fantin 1994 [da II, n. 19 (29 gennaio 1950)] Direzione e redazione: Castello, S. Antonin 3579/A; amministrazione: c.p. 416 [da II, n. 61 (12 novembre 1950)] Direzione: Cannaregio 4894 A [da III, n. 3 (20 gennaio 1951)] Direzione: San Marco 1994 [da III, n. 23 (9 giugno 1951)] Direzione: Cannaregio 4894 A; redazione: c.p. 416 [da III, n. 46 (17 novembre 1951)] Direzione: Dorsoduro 909 [da III, n. 51 (22 dicembre 1951)] Direzione: S. Polo 1085 [da V, n. 40 (3 ottobre 1953)] Direzione, redazione e amministrazione: S. Polo 1085

Numero pagine

Varie (da 4 a 8)

Formato

43,6x31,5 [da III, n. 51 (22 dicembre 1951)] 49,8x34,5 [da VI, n. 2 (9 gennaio 1954)] 58,5x41,5

Prezzo

£. 15, a.a £. 775, a.s. £. 412 [da I, n. 60 (5 novembre 1950)] £. 20, a.a. £. 1.000, a.s. £. 600 [da XI, n. 21 (23 maggio 1959)] £. 25 [da XII, n. 33 (13 agosto 1960)] £. 30, a.a. £. 1.200, a.s. £. 800 [da XVI, n. 41 (10 ottobre 1964)] £. 40 [da XVII, n. 33-34 (21 agosto 1965)] a.a. £. 2.000

Periodicità

Settimanale

Cronache locali

Si

Pubblicità

Si

Organi direttivi

Direttore responsabile: Ferdinando Tonon

Firme e collaboratori

Domenico Fabris, Luvi, Ringhioso, El colombo, Piero Zanotto, G.A.M., Barba Nino, Melafumo, Giuseppe Toso, Antonio Contin, Intagiador, Paolo Vianello, G.B. Turchetto, Giorgio Cedolin, Rina Fazio, Dante Manzella, Igino Borin, M. Nencioni, S. Barbasetti di Prun, S. Stringari, Giorgio De Chirico, Abbi fede, Alcamo (Tommaso Commini), S. Trotter, Aldo Pancera, Sandro Sergi, Bepi Toso, C. Fabbri, Alessio Mezzina, Leo Assi, Vittorio Calchera, Serafino Riva, Giorgio D’Este, Vito Crimi Fabbri, Roberto Pozzi, Mario Paturzo, Sandro Volpato, Guido Bergamo, Aldo Semenzato, Decio Avolio, A. Reitano, Federico Andreotti-Loria, Riccardo Vianello, Luigi Tommaseo, Antonio Milani, Luigi Favaro, Emilio Zuanelli, Luigi Pelliccioli, Rodolfo Scarelli, Virgilio Scattola, Marco Ramperti, Alberto Bertolini, N. Quintavalle, Antonio Andreoli, Mario Orsoni, Primo Nonnetti, Antonio De Paolis, Renzo Marcato Quagliardi, G. Dell’Oro, Agostino Zanon Dal Bo, Giorgio Civiero, Guido Ivancich, Giorgio Zamberlan, Angelo Colleoni, Sordina, Antonio Stangherlin, Primo De Lazzari, Aldo Carlin, Carlo Francini, Il Ghiro, F. Scarpa, Corrado Sandrini Mori, Lucio Farim, Ferdinando Tonon, Grimaldo da Passano, Letterio Lizzini, Arturo Bogo, Nino D’Avanzo, Italo Moro, Roberto Montanari, Teo da Sepino (Teodosio Capalozza), Leonida Pilla, Grazia Casella, Michele M. Di Bella, Virgilio Perulli, Vitale Dionigi, Antonio Castagna, Gastone Ventura, Franco Russi, Armando Gavagnin, Giovanni Pagan, Attilio Cerutti, Francesco Contini, Marcello Minassian, Feliciano Bianchi, Pier Alvise Bolla, Antonio Fornari, Filippo Sinagra, El Todero, Riccardo Romani, Serot, Sante Casellato, Aldo De Andreis, Annunziata De Sanctis, Giuseppe Gaddi, Marco Pancaldo, Anito Scarpa, Brancaleone, G.A. Longo, E.F. Palmieri, Alvise Loredan, Pier Sandro Orsi, Franco Alberini, Roberto Mandel, Luigi Vaerini, G. Palmarini, Silvio Bertoldi, M. Rizzoli, Alfredo Ferronato, Pasqualino Stival, Umberto Corrado, Giampero Giani, Giovanni Comisso, Curio Sone, Edoardo Di Priego, Justus, Ugo Longo, Mario Hellmann, Ernesto Fontani, Giulio Castelli, Marino Inguanotto, Rino Villa, Annamaria Presto, Guglielmo Gigli, Daniele Romano, Amedeo Carrozier, Renato Carcanella, M. Dabalà, Giuseppe Pironti, A. Veronese, Salvatore Lumine, Eugenia Silvestri, Beppe Valentini, Roberto Lorenzoni, Luciano Giangiacomi, Giuseppe Rupil, Cristina Caterina Maggi, Carlo Cusani, Ignazio Musu, Gian Marco Veruda, A. Giordani Soika, Leopoldo Spano, Vittorio Simo, Nicola Fabris, Gino Cucchetti, Aldo Peroni, Giuseppe Lardinelli, Unio Trabuio, A. Giangiacomi, Corrado Marsan, Amleto Libero, Piero Molesini, Nino Barbieri, Mirko, Comin, Adriano Alessandri, Alessandro De Luigi, Giuseppe Canali, Vittorio G. Carducci, Tina Muzzi, P.S. Orsi, Fernando Luciani, Angelo Costalta, Giuliano Acernese, Augusto Frattari, Nino Da Padova, Antonio Rado, Vittorio Bean, Luigi Bianchi, Aminta Trazzi, Mariano Missaglia, Gino Gianfala, Borgio, Franco Garetto, Giacomo Preto, A. Battistini, Paolo Comes, Adriana Lardinelli, Salvatore Maturanzo, Adolfo Ricci, Salvatore Rolleri, Arturo Faraoni, Giuseppe Sassi, Lunardo Cavaldoro, Nadia Borin, Fulvio Campiotti, D. Giovanni Musolino, Luigi Zecchini, Marcello Bertola, Eugenio Miozzi, Narciso Quintavalle, Nelly Chiaromonte, Umberto Eliogabalo, Giorgio Pini, Vincenzo Carlini, Vittorio Simo, Giulio Acernese, Paolo Pennisi, Augusto Frattani, Fausto Sinigaglia, Quinto Ugolini, Giovanni Piazzetta, Emilio Mason, Piero Bergamo, Giuseppe La Rocca Nunzio, Igino Piacentini, Tullio Besek, Nicola Orlando, Mario Baldanello, Arturo Porcari, Vittorio Emanuele Rolleri, Domenico De Felice, Alberto Albicini, Cesare Tonello, Giorgio Tellan, Fulvio Castellani, Luigi De Mucci, Claudio Quarantelli, Lucia Poli, Paolo Pivetti, Antonio Mondaini, Pompeo De Angelis, Isotta Malatesta, Cosimo Russo, Liliana Chiale, Giulio Beni, Calogero Muscarà, Domenico Pastorello, Piero Mauro, G.L. Verdesca Zain, Claudia Quintarelli, Lelio Valesan, C.R. Viola, Corradino Sandrini Mori, Renato Pitteri, Pasquino Pasquini, Maria Luisa Pastorello, Tommaso Gagliardi, Antonio Gentili, Pietro Cogo, Carlo Dansi, Gladia Angeli, Vincenzo D’Agostino, Raimondo Piredda, Dioniso Stefinlongo, Donato Paveglio, Luigi De Mucci, Maria Busillo, Alvise Brunetti, Federico Cusin, Gaetano Tartaglia, Carneade, Anna Toniolo, Armando Tosti, Enzo Masella, Porta Sello, Tindaro Grasso, Leonardo Santoro, Bruno Cerdonio, Carlo Bellinello, Valente Benetti, Attilio Battistini, Angelo Daneluzzi, Anna Portoghese, Eugenio Gatto, Elena Montanelli Gianni Cerbi, Renato Bologna, Manlio Erba, Enzo Pedrocco, Teodoro Ipato, Ugo Salardi, Mirella Savà, Francesco Geraci, Vivaldo Pili, Enrico De Angelis, Filippo Poleggi, Gianfranco Della Puppa, Arturo Sacco, Carlo Cortini, Achille Marella, Marino Bonneau, Francesco Marinucci, Marco Zorzati, Vito Magliocco

Profilo storico editoriale

“«Minosse» inizia le pubblicazioni in un particolare momento. Il fenomeno, che da più tempo persiste, della impossibilità di pubblicare un foglio quotidiano, senza essere costretti a ricorrere all’unica tipografia che da qualche anno a detiene il monopolio, in materia, non accenna a scomparire. (…) I cittadini, di qualunque classe essi siano, in particolare i lavoratori, gli impiegati e la media borghesia, hanno il diritto di essere tenuti aggiornati sullo svolgersi della vita cittadina di questa nostra città, alla quale partecipano, non in forma metaforica, versando nelle mai sazie casse dell’Esattoria Comunale, ad ogni bimestre, delle non indifferenti tasse. Ci proponiamo con questo povero foglio, non asservito a nessun interesse, a nessun gruppo ed a nessuna idea politica di tenere informato il pubblico il più possibile senza colpevoli ed inesplicabili silenzi che, in molti casi, assumono veste di vera e propria complicità sulla utilità che può derivare sottacendo fatti e cose di interesse pubblico. (…) Illuminare il pubblico; renderlo partecipe della cosa pubblica, della quale è assoluto censore, è il nostro programma. al quale confidiamo molti vorranno collaborare”, Ai lettori, I, n. 1 (17 settembre 1949).
Generalmente in prima pagina sono pubblicati articoli e contributi  su questioni di attualità politico-amministrativa (anche nazionale e internazionale); nelle altre sono riportate notizie sull’attività del Consiglio comunale, cronaca della città, cronache giudiziarie, informazioni sulla programmazione teatrale, cinematografica e sui ritrovi pubblici, orari ferroviari e delle filovie del Lido. Non mancano le cronache di appuntamenti e iniziative artistiche, poesie in dialetto (in gran parte di Bepi Larese), notizie di cronaca sportiva (generalmente pubblicate in ultima pagina); vi è anche una rubrica di posta dei lettori. Il giornale spesso si fa promotore di inchieste sui problemi cittadini (Monti di pietà, crisi del cantiere Breda a Marghera, mercati a Rialto, porto, Teatro Goldoni, Istituto Biancotto), frequenti anche gli articoli sui reduci, mutilati di guerra e i profughi d’Africa. Toni compiaciuti per l’affermazione elettorale dei laburisti in Inghilterra sono espressi da G.A.M., Socialismo, II, n. 24 (5 marzo 1950), che auspica la riunificazione dei socialisti italiani; anche altri editoriali  in questa fase indicano un orientamento politico vicino alla sinistra e critici verso sull’operato della compagine governativa, cfr.  G.A.M., Bancarotta, II, n. 32 (23 aprile 1950), Impudenza, II, n. 33 (30 aprile 1950), e Pifferi di montagna. Cosa hanno concluso gli ispettori di Scelba al Comune?, II, n. 56 (8 ottobre 1950). Un Appello all’unione di tutti i partigiani, a firma di M. Beacco, è pubblicato sul n. 34 (7 maggio 1950). L’editoriale Le nostre idee politiche, II, n. 57 (15 ottobre 1950), ribadisce l’apoliticità del giornale, sebbene nella seconda pagina l’editoriale Se divisi siam canaglia… auspica nuovamente la ricostituzione di un “forte Partito Socialista” l’unico che può guidare “il popolo lavoratore” e “il proletariato ragionante” verso “un domani migliore”, sulla stesso tono anche Giemme, Unificazione socialista, III, n. 14 (7 aprile 1951).  L’intervento di Italo, Autonomia regionale. “Dividi et impera”, III, n, 11 (17 marzo 1951), esprime una posizione molto critica sul regionalismo considerato la premessa di un possibile secessionismo delle province più ricche della Nazione, un tema questo che sarà ripreso anni dopo da F. Andreotti-Loria, Il futuro sfacelo d’Italia, X, n. 29 (19 luglio 1958), Le Regioni sono la fine dell’Unità Nazionale, XIV, n. 4 (27 gennaio 1962), D. Romano, L’ente Regione, XVIII, n. 17 (23 aprile 1966). Agli inizi degli anni ‘50 si esprime una certa attenzione per vicende del Msi: l’intervento di Gila, Inchiesta sul M.S.I., III, n. 27 (7 luglio 1951), denota una certa simpatia per lo schieramento politico, mentre E.C., Povertà ideologica missina, III, n. 29 (21 luglio 1951) è una feroce stroncatura della presunta nuova “ideologia” missina, replicata nel numero successivo dal conte Paolo Foscari (con nuova replica da E.C. nel fascicolo successivo). Durante l’estate 1951 sulle pagine del giornale si sviluppa anche un dibattito sul rapporto tra Venezia e Mestre e sull’autonomia della terraferma. L’editoriale E’ nato il Movimento Radicale Socialista, III, n. 32 (11 agosto 1951), annuncia la nascita di questa nuova forza politica pubblicando il suo programma. Pur proclamandosi “apolitico” il settimanale si interessa alle vicende del Psdi (unificato dal Psli e Psu), mentre l’intervento di F. Andreotti-Loria, I traditori di Cristo, IV, n. 10 (8 marzo 1952), è un’aspra critica alla Dc. Il movimento di liberazione viene ricordato positivamente da A. Milani, Che cos’è stata la “Resistenza”, IV, n. 23 (7 giugno 1952). Dal n. 26 (28 giugno 1952) inizia un’inchiesta sull’operato degli assessori nella prima e nella seconda giunta. Nel n. 10 (7 marzo 1953) l’editoriale Stalin ricorda la scomparsa del leader sovietico esprimendo comunque toni positivi sul suo operato. Sul n. 11 (14 marzo 1953) un riquadro in prima pagina avverte i lettori che pubblicherà gratuitamente tutte le richieste di domande d’impiego dei disoccupati che non possono disporre della cifra di pubblicazione. Dal n. 19 (9 maggio 1953) il giornale pubblica delle notizie biografiche piuttosto dettagliate dei candidati veneziani alle elezioni politiche. L’insuccesso elettorale della Dc viene commentato con soddisfazione da F. Andreotti-Loria, Disfatta morale della Democrazia Cristiana, V, n. 24 (13 giugno 1953), e Idem, Democristiani utili idioti, V, n. 27 (4 luglio 1953), la campagna antidemocristiana di Andreotti-Loria continuerà anche in numeri successivi. Toni critici e molto polemici sulla Biennale sono contenuti nell’editoriale di G. De Chirico, La democrazia dittatoriale della Mostra di Venezia, VI, n. 31 (31 luglio 1954). Il “ritorno” di Trieste all’Italia è commentato da L. Lezzini, Saluto a Trieste, VI, n. 41 (9 ottobre 1954). Dall’estate del 1955 il giornale si fa promotore del rilancio e del salvataggio dell’Arsenale destinato alla chiusura, nel corso del 1954-1955  frequenti sono i richiami al risanamento edilizio-abitativo della città e agli sfratti (nell’aprile 1956 presso la redazione di “Minosse” funzionerà anche un ufficio di consulenza per gli inquilini sfrattati e sfrattandi). In più di un caso sono riportati gli interventi parlamentari di E.M. Gray a favore di Venezia. E’ ancora F. Andreotti-Loria, Cercasi Partito politico, VII, n. 6 (11 febbraio 1956), a manifestare sulle pagine del giornale una sfiducia negli attuali partiti con un accenno finale, moderatamente positivo, al programma di Giannini e dell’Uomo Qualunque sullo “stato amministrativo”.Dalla fine degli anni ‘50 aumentano gli articoli di costume (sulla televisione e sulla diffusione di giochi come i flipper), continuando comunque le inchieste e gli interventi sui vecchi e nuovi problemi cittadini (moto ondoso, inquinamento lagunare, abitazioni, biennale, delinquenza minorile e teppismo). Sulla legge Merlin per la chiusura delle case di tolleranza il giornale esprime una dichiarata contrarietà. I n. 24 (13 giugno 1959), n. 25 (20 giugno 1959), n. 26 (27 giugno 1959), n. 29 (18 luglio 1959), n. 33 (15 agosto 1959), n. 37 (12 settembre 1959), sono dedicati in gran parte al Piano regolatore; frequenti anche gli articoli sul progetto dell’autostrada Monaco-Venezia. L’intervento di F. Andreotti-Loria, I fatti di Genova, XII, n. 26 (9 luglio 1960), esprime posizioni apparentemente neutre contestando comunque che in uno stato di diritto sia vietato il congresso di un partito politico, sempre Andreotti-Loria – La scheda bianca, XII, n. 49 (3 dicembre 1960) – giudica molto favorevolmente l’elevato astensionismo, l’unico modo per “levarsi di dosso i sanguisuga del popolo”. Sul n. 19 (13 maggio 1961) viene pubblicata una Lettera dall’estrema sinistra inviata da un lettore che rimprovera alla direzione di dare eccessivo spazio ad articoli ispirati all’ideologia fascista, criticando in particolare la pubblicazione settimanale di una Lettera dall’estrema destra (a firma Norberto) con contenuti in favore di organizzazioni estremistiche (Giovane Italia), che il giornale tuttavia continuerà a mantenere. Altri articoli invece esprimono preoccupazione per la questione altoatesina e triestina. In effetti, pur concedendo spazio agli esponenti di tutti i partiti, le posizioni politiche del giornale appaiono piuttosto eccentriche ed ambigue (ad esempio Andreotti-Loria e Paturzo, due firme ricorrenti, sono i difensori del direttore e di altri giornalisti del periodico neofascista “La Sberla” denunciati per diffamazione dagli organi del Psi e Pci), un aspetto questo colto con puntualità dalla lettera-articolo di Giuseppe Gaddi (“Lasciate che i pargoli vengano a me”) pubblicata su VII, n. 36 (8 settembre 1956); durante la sua vita editoriale “Minosse” dovrà smentire più volte le frequenti voci che lo definiscono “fascista”. Il varo del governo di centrosinistra, e i progetti delle grandi nazionalizzazioni, viene giudicato negativamente e si percepisce un più marcato orientamento anticomunista (soprattutto attraverso gli editoriali di Luigi Tommaseo). Un trafiletto pubblicato nella prima pagina del XV, n. 23 (8 giugno 1963) avverte i lettori che “da qualche tempo abbiamo constatato che è in atto una subdola campagna contro il nostro giornale”, atteggiamento di cui se ne era a conoscenza già da qualche tempo. Dal n. 19 (8 maggio 1965) al n. 21 (22 maggio 1965)  vengono pubblicate a puntate le pagine del diario di Alessandro Sardi riguardante gli ultimi giorni di Mussolini. L’editoriale di  L. Tommaseo, Il “golpe” di Atene, XIX, n. 21 (27 maggio 1967), è una difesa dei colonnelli greci il cui operato non è  servito “per scalzare l’ordine costituito ma semplicemente per mantenerlo indenne dalle insidie che lo minacciavano”; anche sullo scandalo Sifar il giornale difende l’operato del generale De Lorenzo. Per le elezioni politiche del 1968 si nota un certo sostegno alla candidatura di Massimo Alesi per il Pli e Carlo Franchini per il Psu.

Supplementi

Il n. 18 (10 maggio 1956) è un’edizione straordinaria di due pagine per le elezioni amministrative (pubblicate tutte le liste politiche con i nominativi dei candidati). Numero unico dedicato a La storica regata, 1 settembre 1963.

Annotazioni

Fino al 1950 la numerazione dei fascicoli è progressiva. Nell’autunno 1950 il giornale bandisce un singolare concorso che premierà, con una bottiglia di Wodka, offerta da R. Spina San Vio, la rivendita di giornali che esporrà meglio “Minosse”. Dal n. 64 (2 dicembre 1950) viene pubblicata anche una pagina con la cronaca di Mestre con recapito presso il Caffè Italia in Piazza Ferretto (poi la redazione da sede in via Amba Uork 11). Dal 1963 ritorna la cronaca di Mestre e terraferma (2 pagine).

Reperibilità

Biblioteca Nazionale Marciana; Biblioteca Querini Stampalia; Museo Correr; Ateneo Veneto; Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della Società contemporanea; Università Ca’ Foscari - Biblioteca area umanistica

Collocazione

Bnm: Giorn. 159
Bqs: Per. A 172
Mc: Giorn. A 27
Av: Gior. 4
Iveser: Archivio Vittime del fascismo
Baum: Deposito Per-Dorig 183

Consistenza

Bnm: I, (1949) – V, n. 8 (1953)
Bqs: I, n. 1 (17 settembre 1949) – I, n. 9 (20 novembre 1949); I, n. 11 (4 dicembre 1949) – II, n. 16 (8 gennaio 1950); II, n. 18 (22 gennaio 1950) – II, n. 39 (11 giugno 1950); II, n. 41 (24 giugno 1950) – II, n. 58 (22 ottobre 1950); II, n. 60 (5 novembre 1950) – III, n. 38 (22 settembre 1951); III, n. 40 (6 ottobre 1951) – III, n. 42 (20 ottobre 1951); III, n. 44 (3 novembre 1951) – IV, n. 6 (9 febbraio 1952); IV, n. 8 (23 febbraio 1952) – IV, n. 33 (16 agosto 1952); IV, n. 36 (6 settembre 1952) – IV, n. 40 (4 ottobre 1952); IV, n. 42 (18 ottobre 1952) – IV, n. 51 (20 dicembre 1952); V, n. 1 (3 gennaio 1953) – V, n. 4 (24 gennaio); V, n. 6 (7 febbraio 1953); V, n. 9 (28 febbraio 1953) – VI, n. 6 (6 febbraio 1954); VI, n. 8 (20 febbraio 1954) – VI, n. 13 (27 marzo 1954); VI, n. 16 (17 aprile 1954); VI, n. 18 (1 maggio 1954); VI, n. 20 (15 maggio 1954) – VI, n. 24 (12 giugno 1954); VI, n. 26 (26 giugno 1954) – VI, n. 34 (21 agosto 1954); VI, n. 40 (2 ottobre 1954) – VI, n. 42 (16 ottobre 1954); VII, n. 1 (1 gennaio 1955) – XIV, n. 12 (24 marzo 1962); XIV, n. 14 (31 marzo 1962) – XX, n. 48 (21 dicembre 1968)
Mc: I, n. 1 (17 settembre 1949) – XX (1968), lacunoso: 1955-1959, 1961, 1966-1968
Av: X (1958) – XX (1968) Lacune
Iveser: da verificare
Baum: VIII, n. 6 (1956); VIII, n. 18 (1956); VIII, n. 21 (1956); VIII, n. 30 (1956); VIII, n. 32 (1956); VII, n. 34 (1956) – VIII, n. 38 (1956); VIII, n. 40 (1956); VIII, n. 46 (1956) – VIII, n. 47 (1956); IX, n. 1 (1957); IX, n. 16 (1957); IX, n. 25 (1957); IX, n. 28 (1957); IX, n. 38 (1957); IX, n. 40 (1957); IX, n. 42 (1957); X, n. 10 (1958) – X, n. 11 (1958); X, n. 35 (1958); X, n. 44 (1958

Conservazione

Buona (Bqs)

Compilatore

Extra

Soggetti

Parole chiave

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