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Foghèra (La)

Vita periodico

1923-1933

Titolo

La Foghèra

Sottotitolo

Scalda el publico ogni zioba

Luogo di pubblicazione

Venezia

Tipografia - Casa editrice

Tipografia A. Baroni

Numero pagine

4 [da V, n. 189 (26 maggio 1927)] 8 [da V, n. 230 (8 marzo 1928)] 4

Formato

50,5x35 [da III, n. 113 (10 dicembre 1925)] 55x39 [da IV, n. 121 (4 febbraio 1926)] 50,5x35 [da V, n. 176 (24 febbraio 1927)] 55x39 [da V, n. 189 (26 maggio 1927)] 40,5x28 [da V, n. 230 (8 marzo 1928)] 50,5x35

Prezzo

Cent. 20 [da I, n. 11 (27 dicembre 1923)] a.a. £. 10, 50, a.s. £. 5.50, a.m. £. 1 [da II, n. 57 (13 novembre 1924)] a.a. £. 10, a.a. con regalo £. 12, a. di passione e collaborazione £. 50

Periodicità

Settimanale

Cronache locali

Si

Organi direttivi

Editore e gerente responsabile: Andrea Baroni

Firme e collaboratori

Rafa [Raffaello Michieli], Eugenio Genero, Bepi Larese, el cronista, ello, el filosofo, el cronista de giro, Gino, An-bo, Alfredo Gallina, Encar, Luderos, Nela, E. Parocheto, Fra Carlo, Refoli, el furagasso

Profilo storico editoriale

Giornale di satira politica (filogovernativa), a livello nazionale e locale, e di costume, redatto in gran parte in dialetto veneziano con numerose vignette e caricature, cronache dalla provincia. Nella prima pagina del secondo numero, uscito il  25 ottobre 1923, (il primo è mancante, quindi non è possibile riportare le parole di presentazione) è pubblicato un commento (El primo numaro) sull’accoglienza riservata al fascicolo d’esordio: “Saria inutile dirlo perché lo ga riscontrà tuti, el primo numaro de LA FOGHERA, xe sta quasi ‘na sorpresa per tanti, ma lo steso co i se ga sentìo ciamar Foghera de qua, Foghera de la, i se l’à comprada e contenti come tanti veneziani di bon spirito i se ga çerca sperando de trovarsi tuti sul primo numero”. Si sprecano proverbi e vignette tipo quella pubblicata il 30 ottobre 1924 in cui, sotto un’immagine con un Mussolini gigante vestito da gladiatore romano con ai suoi piedi, urlanti e minuscoli, membri dell’opposizione che si picchiano con fascisti, c’è scritto: “Dall’aventin mi guardi Iddio, che i buoni amici li pesto io”. Il numero pubblicato il 4 novembre 1925, anniversario della vittoria nella prima guerra mondiale, viene stampato su carta a strisce verticali rosso-bianco-verde. Tra i pezzi di colore, ricordiamo anche l’articolo intitolato Finalmente!, pubblicato sul n. 263 (25 ottobre 1928), dedicato all’allargamento automobilistico del ponte translagunare (denominato Ponte del Littorio, ora Ponte della Libertà):  “Finalmente dopo tanto/ tira e mola mola e tira/sta Venezia che sospira/un respiro la darà/perchè el ponte vien slargà. I pontisti xe beati/perché i dise: finalmente!/Mentre tanta e tanta zente/ del lavoro trovarà/co sto ponte i slargarà. (…) Viva el Duce! che compreso/che Venezia ga bisogno,/ ga cambià sto vecio sogno/finalmente in realtà, / e ga dito: SI FARA’. No ste credar che Venezia/vegna un zorno profanada/ per ‘na semplice slargada/ da San Giobe a San Zulian/ col fascismo venezian. Caselati e ‘l conte Orsi/ga dà sagi tropo s-cieti/ per capir che i Marineti/ no i vol far co sta cità,/ e i sa ben quelo che fà. (…) E speremo che slargando/ vegna drento anca i afari/ indolzindo i zorni amari/de ‘sta povara cità,/col foresto no vie qua!”. Nell’editoriale del 27 ottobre 1932, intitolato Dieci anni!, il redattore e tipografo del giornale, Andrea Baroni, scrive: “1922-1932! Nessuna differenza di sentimenti, nessuna differenza di fede, nessuna differenza di certezze. Soltanto nel 1922 noi, mentre si marciava, sentivamo il bruciore delle nostre ferite, di due o tre anni prima, ed oggi che sono cicatrizzate, in luogo del bruciore abbiamo chiuso nelle cicatrici tutta la fede diciannovista per la trasfusione ai giovani e per i nuovi ordini di Benito Mussolini. Mi perdoni il Duce questa concessione nostalgica al passato, ma noi abbiamo le cicatrici che gridano tutta la loro gioia, tutta la loro ansia!”

Supplementi

Supplemento straordinario par el redentor, II, 19 luglio 1924 (stampato in color fucsia).

Annotazioni

La numerazione dei fascicoli è progressiva. Il 6 agosto 1927 viene pubblicato un numero 199 bis. Talvolta, malgrado la tendenza nel numero di pagine sia quello indicato, ci sono delle variazioni. Il n. 450 (3 settembre 1932) e il n. 465 (29 dicembre 1932) sono di un formato diverso (cm. 35×24). Dalla fine del 1932 cambia la numerazione degli anni. Dal n. 65 (8 gennaio 1925) in prima pagina una scritta segnala che “Se stampa en çinque edizion per tuto el Veneto e va anca più in là”. Ogni tanto il giornale viene stampato in carta colorata con tinte particolari e molto accese (fucsia, verde, rosa, arancio). L’ultimo fascicolo consultato al Museo Correr non sembra essere l’ultimo numero in assoluto.

Reperibilità

Museo Correr; Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della Società contemporanea

Collocazione

Mc: Giorn. B 24

Iveser: Archivio Roffarè, fasc. Giornali

Consistenza

Mc: I, n. 2 (25 ottobre 1923) – II, n. 32 (22 maggio 1924); II, n. 34 (5 giugno 1924) – V, n. 187 (12 maggio 1927); V, n. 189 (26 maggio 1927) – VII, n. 350 (31 luglio 1930); VII, n. 355 (6 settembre 1930) – VIII, n. 399 (9 luglio 1931); VIII, n. 401 (23 luglio 1931) – IX, n. 454 (29 settembre 1932); X, n. 456 (13 ottobre 1932) – X, n. 486 (18 maggio 1933); X, n. 488 (8 maggio 1933) – X, n. 489 (15 giugno 1933)
Iveser: X, n. 460 (17 novembre 1932); XI, n. 483 (25 aprile 1933)

Conservazione

Buona

Compilatore

Extra

Soggetti

Parole chiave

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