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Voce operaia

Vita periodico

1958-1961

Titolo

Voce operaia

Sottotitolo

Periodico dei lavoratori di Porto Marghera [da n. 24 marzo 1960] Periodico di politica e attualità

Luogo di pubblicazione

Venezia-Mestre

Tipografia - Casa editrice

Arti Grafiche E. Vianelli

Sede

Redazione: via Torino 20, Mestre [da n. (24 marzo 1960)] Redazione: Federazione P.C.I., via Torino, Mestre

Numero pagine

Varie (2 o 4)

Formato

44x32

Prezzo

£. 10 [da n. (24 marzo 1960)] £. 20, a. 10 numeri £. 150

Periodicità

Indefinita

Cronache locali

Si

Pubblicità

Si

Organi direttivi

Direttore responsabile: Vinicio Morini [da 24 marzo 1960] Direttore responsabile: Pietro Granziera

Firme e collaboratori

Primo De Lazzari, Pietro Granziera, Girolamo Federici, Armido Piovesan, G. Golinelli, Pierino Biscaccia, U. Conte, Pietro Ingrao, Cesco Chinello

Profilo storico editoriale

“Usciamo con la «Voce Operaia» perché crediamo urgente far conoscere ai lavoratori, all’opinione pubblica le condizioni di vita e di lavoro degli operai nelle fabbriche, i motivi delle loro lotte, i problemi economici, sociali, politici che queste lotte sollevano nell’interesse generale delle nostre popolazioni e del Paese. Cosa avviene nelle fabbriche di Portomarghera? Salvo qualche caso, in tutti gli stabilimenti si fa sempre più acuto il problema del miglioramento dei salari e la difesa del posto di lavoro. Licenziamenti collettivi, dimissioni «volontarie», licenziamenti individuali, «per scarso rendimento», si succedono con ritmo sempre più accelerato ed avvengono un po’ ovunque nelle officine e nei cantieri. (…) Per queste ragioni diventa oggi sempre più necessario che i lavoratori e l’opinione pubblica sappiano che accanto al pericolo che minaccia la vita democratica nelle fabbriche è in gioco il posto di lavoro, l’integrità del salario, la speranza di trovare un posto di lavoro per i disoccupati. Sono le regole del gioco che vuole imporre il monopolista iniziando nelle fabbriche un processo di restaurazione delle forme e dei metodi tipici del regime fascista per poi estenderli nel Paese”, cfr. Una lotta democratica dalla fabbrica al Paese, numero senza indicazione di data [probabilmente 1958 o 1959].
Il numero 4 è dedicato ai problemi della frazione Zelarino-Trevignano (sono riportati i testi di due relazioni del Comitato per la rinascita della zona); nello stesso numero viene criticata la scelta di commissariare il Comune di Venezia e il ruolo svolto dalla Dc che, temendo di essere isolata, ha quindi preferito affossare l’ipotesi di una giunta a larghissima maggioranza. In prima pagina notizie di carattere politico-amministrativo, la seconda e la terza pagina è dedicata alle aziende di Porto Marghera articoli di politica economica, sindacale, materiali rivendicativi (richieste, manifesti), agitazioni, con notizie sulle elezioni sindacali. Il I, n. 7 (maggio 1959) è interamente dedicato alla lotta dei metallurgici (con i comunicati e le proposte della Fiom), in un altro numero, senza nessuna indicazione di data, vi è un’indagine sulla situazione delle imprese edili. Dal mutamento del sottotitolo il periodico si caratterizza per una più ampia capacità di analizzare e approfondire le questioni territoriali, come afferma la redazione “usciamo con questo periodico nella intenzione di portare un contributo alla soluzione dei più gravi problemi della zona del mestrino. (…) È di questi problemi che noi vogliamo parlare mobilitando attorno ad essi l’opinione pubblica e creare pressioni di categorie, della cittadinanza tutta per risolvere quelli più gravi. Sono problemi che investono la vita dei 150.000 mestrini e dei 30.000 operai delle fabbriche”, n. (24 marzo 1960). Il periodico, oltre ad occuparsi di politica sindacale, promuove anche inchieste (ad esempio sul monopolio della Sade), aspetti culturali e sociali (situazione delle scuole a Mestre) divulgando l’attività del Pci in merito a delle possibili soluzioni, una affiliazione che diventa evidente nel numero di giugno 1961 dove si invitano i lettori a sottoscrivere e sostenere la stampa comunista. Il numero del 25 luglio 1960 è quasi tutto dedicato ai fatti di Genova e alla caduta del governo Tambroni con brevi resoconti delle manifestazioni cittadine, nello stesso numero, in quarta pagina, è pubblicata una proposta di legge del Pci sul decentramento amministrativo di Mestre.

Supplementi

Supplemento al n. 2 dedicato ai problemi del Comune di Marcon, £. 1 (2 facciate).

Annotazioni

Esiste un altro I, n. 6 (marzo 1959), due facciate, dedicato alla lotta dei metallurgici di Porto Marghera.

Reperibilità

Biblioteca Nazionale Marciana; Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della Società contemporanea

Collocazione

Bnm: Per G 190.8
Iveser: Periodici estinti e Acc, b. 6, fasc. 4; b. 7, fasc. 1

Consistenza

Bnm: I, n. 4 [20 dicembre 1958] – I, n. 7 (maggio 1959); 24 marzo 1960; 25 luglio 1960; giugno 1961
Iveser: I, n. 4 [20 dicembre 1958]; numero senza data [potrebbe essere il n. 5]; I, n. 6 (marzo 1959); 24 marzo 1960; 25 aprile 1960

Conservazione

Buona-mediocre

Studi e bibliografia

La riproduzione fotostatica del n. 4 [20 dicembre 1958] è allegata al volume Mi chiamavano “Divo”. Biografia di Romeo Bison, a cura di C. Zanlorenzi, Mestre, StoriAmestre, s.d. [2009].

Compilatore

Extra

Soggetti

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