Temi Veneta

Vita periodico

1876-1911

Titolo

Temi Veneta [da II-XXVII, n. 1 (7 gennaio 1877)] Temi Veneta - Eco dei Tribunali [da V, n. 1 (4 gennaio 1880)] Temi Veneta [da s. II, I (XXVI), n. 1 (1901)] La Temi

Sottotitolo

Raccolta di giurisprudenza pratica civile e commerciale [da II-XXVII, n. 1 (7 gennaio 1877)] Raccolta di giurisprudenza pratica (solo nella copertina che racchiude il volume annuale) [da V, n. 1 (4 gennaio 1880)] Eco dei Tribunali [da I, n. 1 (1 gennaio 1909)] Annali della giurisprudenza italiana

Luogo di pubblicazione

Venezia [da s. II, I (XXVI), n. 1 (1901)] Venezia-Bologna [da I, n. 1 (1 gennaio 1909)] Firenze [da II, n. 1 (1 gennaio 1910)] Venezia-Bologna [da III, n. 1 (1 gennaio 1911)] Firenze

Tipografia - Casa editrice

Tipografia del Commercio di Marco Visentini (in ultima pagina però indicato il Premiato Stabilimento Tipografico di Pietro Naratovich) [da I, n. 3 (16 gennaio 1876)] La Tipografia del Commercio di Marco Visentini è indicata anche in ultima pagina [da III-XXVIII, n. 1 (6 gennaio 1878)] Tipografia di Melchiorre Fontana [da XII, n. 1 (2 gennaio 1887)] Tipografia Ferrari, Kirchmaÿr & Scozzi [da XVII, n. 1 (3 gennaio 1892)] Premiato Stab. Tip. Lit. Carlo Ferrari [da s. II, II (XXVII), n. 17 (1902)] Tipografia Istituto Coletti (proprietario ed editore resta però Carlo Ferrari) [da s.II, IV (XXIX), n. 7 (14 febbraio 1904)] Officine arti grafiche, Carlo Ferrari editore proprietario [da I, n. 1 (1 gennaio 1909)] Tipografia della Società editrice delle opere giuridiche, Firenze [da II, n. 1 (1 gennaio 1910)] Tipografia dell’Istituto Veneto di Arti Grafiche [da III, n. 1 (1 gennaio 1911)] Stab. Tip. G. Piccini, Firenze [da III, n. 20 (1911)] Tip. Lastrucci, Firenze

Sede

Redazione e amministrazione: calle delle Ballotte n. 4874 [da II-XXVII, n. 1 (7 gennaio 1877)] Redazione e amministrazione: S. Stefano n. 3437 [da IV-XXIX, n. 1 (5 gennaio 1879)] Redazione: S. Fantin n. 2000; amministrazione: S. Stefano n. 3437 [da V, n. 1 (4 gennaio 1880)] Direzione e amministrazione: S. Fantin n. 2000 [da V, n. 29 (13 giugno 1880)] Direzione e amministrazione: S. Fantin n. 1893 [da XIV, n. 11 (17 marzo 1889)] Direzione: S. Fantin n. 2569 [da s. II, I (XXVI), n. 1 (1901)] Direzione: presso L. Bolaffio, S. Stefano 43, Bologna; amministrazione: presso l’editore proprietario Carlo Ferrari, S. Salvatore, Venezia [da I, n. 1 (1 gennaio 1909)] Direzione e amministrazione: Lungarno Corsini 2, Firenze [da II, n. 1 (1 gennaio 1910)] Direzione: piazzale del Baraccano, Bologna; amministrazione: presso l’Istituto Veneto di Arti Grafiche, calle Priuli, 99 [da III, n. 1 (1 gennaio 1911)] Direzione e amministrazione: piazza della Signoria 4, Firenze

Numero pagine

Varie (da 8 a 40)

Formato

30,3x23,2 [da V, n. 1 (4 gennaio 1880)] 33x24,5

Prezzo

Ass. a. £. 10, ass. s. £. 6 [da II-XXVII, n. 1 (7 gennaio 1877)] a.a. £. 15 [da III-XXVIII, n. 1 (6 gennaio 1878)] a.a. £. 20

Periodicità

Settimanale (esce la domenica) [da I, n. 1 (1 gennaio 1909)] Quindicinale (esce il 1 e il 15 di ogni mese)

Indici e sommari

L’indice annuale della materie, nomi delle parti, indice cronologico e analitico delle decisioni, tabelle  e degli articoli, è pubblicato nell’ultimo fascicolo; [A. Lanza], Primo repertorio decennale della Temi Veneta 1876-1885. Raccolta di dottrina e di giurisprudenza diretta da Leone Bolaffio. (Vol. I a X - 1876 a 1885), Venezia, Tipografia di Melchiorre Fontana, 1886. Un sommario del singolo fascicolo viene pubblicato in prima pagina, dal 1909 non compare più.

Organi direttivi

Direttore responsabile: avv. Leone Bolaffio [da II-XXVII, n. 1 (7 gennaio 1877)] Direttori responsabili: avv. Leone Bolaffio, Eduardo Trombini [da IV-XXIX, n. 31 (3 agosto 1879)] Proprietario e direttore responsabile: avv. Leone Bolaffio [da VII, n. 1-2 (7 gennaio 1883)] Proprietario e direttore responsabile: avv. prof. Leone Bolaffio [da XII, n. 1 (2 gennaio 1887)] Direttore responsabile: avv. prof. Leone Bolaffio [da XIV, n. 1 (5 gennaio 1889)] Direttore responsabile: avv. prof. Leone Bolaffio; condirettore: avv. Giulio Sacerdoti [da XV, n. 1 (5 gennaio 1890)] Direttore responsabile: avv. prof. Leone Bolaffio; condirettore e redattore capo: avv. Giulio Sacerdoti; condirettori per la parte penale: avv. prof. Agostini Berenini, avv. prof. Alessandro Stoppato [da XVII, n. 1 (3 gennaio 1892)] Direttore responsabile: avv. prof. Leone Bolaffio; condirettore e redattore capo: avv. Giulio Sacerdoti; condirettore per la parte penale: avv. prof. A. Stoppato [da XIX, n. 7 (18 febbraio 1894)] Direttori: avv. prof. Leone Bolaffio, avv. Giulio Sacerdoti, avv. prof. Alessandro Stoppato; direttore responsabile: Giulio Sacerdoti [da s. II, I (XXVI), n. 1 (1901)] Direttore: avv. prof. Leone Bolaffio; condirettori: avv. prof. Alessandro Stoppato, avv. prof. Giacomo Venezian, avv. Giulio Sacerdoti; direttore responsabile: Giulio Sacerdoti [da I, n. 1 (1 gennaio 1909)] Direttore: prof. Leone Bolaffio; Consiglio di direzione: avv. prof. D. Anzilotti, A. Calda, A. Muratori, C. Lessona, G. Sacerdoti, A. Stoppato, G. Venezian; redattore responsabile: Q. Sinigaglia [da II, n. 1 (1 gennaio 1910)] Direttore responsabile: avv. Giulio Sacerdoti [da III, n. 1 (1 gennaio 1911)] Direttori: avv. Angelo Muratori, avv. Pietro Verber, avv. prof. Carlo Lessona; responsabile: Ugo Stendardi

Organi redazionali

[da s. II, I (XXVI), n. 1 (1901)] Redattore capo: avv. Alberto Calda [da I, n. 1 (1 gennaio 1909)] Redazione: avv. E. Barsanti, G. Calderini, G. Cesari, G. Di Grazia, A.L. Ferreri, L. Ferroni, R. Foschini, A. Gabbrielli, A. Malenchini, A. Mangaroni, Q. Senigaglia, P. Silvani, G. Tamburini [da III, n. 1 (1 gennaio 1911)] Non compare più

Firme e collaboratori

Marco Diena, Jacopo Mattei, G.B. Ridolfi, L. Valsecchi, Gaetano Foschini, Giuseppe Caluci, C. Stefanelli, C. Pellegrini, C. Scandiani, Girolamo Errera, Camillo Bertolini, Leone Bolaffio (anche B.), Antonio Gastaldis, G. Levi-Civita, Emanuele Cuzzeri, R. Manzato, Giacomo Dal Favero, Tullio Beggiato, G.B. Puppa, P.G. Lavini, Achille Fagiuoli, Prospero Ascoli, Vittore Gei, G. Alessandri, Nicolò Taddei, Carlo Guetta, G. Crivellari, G.A. Avogadro, E. Ascoli, Giovanni Madonini, A. Boldrin, Eduardo Deodati, Domenico Giuriati, Luigi Tagliapietra, Cesare Vivante, Leopoldo Bizio, Paolo Clementini, Aurelio Magrini, Romolo Ancona, Carlo Lozzi, G. Cameroni, Rocco De Zerbi, M.A. Salom, Veritas, Ercole Vidari, Salvatore Jachia, Assuero Tartufari, L.C. Schiavi, Andrea Sellenati, Sebastiano Gianzana, Oreste Zanella, Filippo Ferrucci, Moisè Amar, Vincenzo Luparia, Gaspare Gozzi, P. Palazzi, Emilio Norsa, Marco Donati, Marco Vita Levi (anche Vitalevi), Leone Fortis, Lodovico Mortara, C. Micich, G. Artom, G. Luzzatti, Eugenio Manetti, F. Laurent, Ettore Businari, A. Feder, Edoardo Nalin, Adriano Rocca, Dario Dialti, Giambattista Bastanzi, Adolfo Sacerdoti, Alberto Marghieri, Gabriele Pincherle, Enrico Ferri, Ettore Levi, Enrico Bensa, Annibale Callegari, Alessandro Stoppato (anche A.S.), Gaetano Rocchi, Corrado Stefanelli, Cino Michelozzi, Rodolfo Calamandrei, Cesare Losana, C.F. Gabba, Ignazio Renier, Ermanno Salucci, V. Polacco, Biagio Brugi, Pilade Casini, Giuseppe Luzzatto, Tommaso Corsi, Luigi Majno, Guglielmo Levi, Gaetano Feri, G. Manfredi, Giambattista Cisotti, G.B. Ruffini, Pietro Chiofalo, Ernesto Bonvecchiato, Giulio Sacerdoti, P.S. Mancini, Cesare Pagani, Saverio Palladino, Francesco Carrara, Andrea Banti, Moisè Vitalevi, Girolamo Allegri, Gualtiero Danieli, Vittorio Olivieri, G. Ziliotto, Vincenzo Romano, Arturo Perenzoni, G.C. Buzzati, Vittorio De Rossi, Luigi Tartufari, Giorgio Giorgi, Agostino Berenini, Ugo Maneo, F. Cottarelli, Silvio Longhi, Ernesto De Viola, Giuseppe Girardini, C. Badini, Guido Fusinato, Augusto Caperle, Alfredo Tortori, G. Tommasini, Ambrogio Negri, G.B. Impallomeni, F.E. Denina, Icilio Vanni, Pietro Zuzzi, Giulio Diena, Lamberto Ramponi, Angelo Sraffa, Luigi Armanni, V. Miceli, A. Passerini, Alberto Vighi, N. De Feo, Silvio Perozzi, A.D.B., Giovanni Indri, P. Bonfante, Cesare Bertolini, Carlo Lessona, Luigi Rodino, Nicola Cianci di Sanseverino, Giulio Alessio, P. Fedozzi, Pietro Solveni, Dante Baldo, M. Falcinelli, Eugenio Florian, X, Emilio Costa, Gustavo Bonelli, Giovanni Paladini, Pasquale Tuozzi, Armando Calabresi, Luigi Rossi, Luigi Rava, Germano Mastellari, P. Donatelli, Giacomo Venezian, Arnaldo Bruschettini, G. Vacchelli, Antonio Mangaroni-Brancuti (anche Antonio Mangaroni), D. Virginio Bassani, Guido Vigliani, Gino Magri, Alberto Calda, Augusto Gaudenzi, Antonio Brunetti, Eduardo Bertola, Guido Alessandretti, Gaetano Bonelli, Cesare Civoli, Cesare Zucconi, U. Navarrini, Francesco Brandileone, G.B. Salvioni, Gustavo Del Vecchio, Amedeo Alessandretti, Vico Sanguinetti, Raffaele Cognetti de Martiis, Paolo Silvani, Leopoldo Ferroni, Augusto Graziani, Dioniso Anzilotti, Francesco Carnelutti, M. Mariani, Vittorio Sacerdoti, R. Fubini, E.L. Catellani, Giulio Cesari, Michele Ziino, Gino Segré, Giovanni Vittorio Talice, G. Felici, Roberto Montessori, Alfredo Ascoli, Silvio Camin, Mario Marinoni, Luigi Pacinotti, D. Poli, Enrico Redenti, G. Sorge Vadalà, Alberto Musatti

Profilo storico editoriale

“Parrà strano che nell’abbondanza di giornali giuridici italiani e in quella più particolare di giornali veneti, osiamo cominciare le pubblicazioni di un nuovo periodico legale, nella fiducia di soddisfare per tal guisa al bisogno o almeno al desiderio di molti. Eppure è così. L’attività di quattro Corti di cassazione – a cui oggi si aggiunge una quinta – e di venti Corti d’appello, rese possibile ai soli giornali di grande mole e ricca collaborazione di tener dietro in modo scientifico ai progressi della giurisprudenza di tutto il regno. D’uno o d’altro di questi giornali nessun professionista può fare a meno. Ma se il sapere la giurisprudenza italiana è necessario alla cultura giuridica, è del pari indispensabile all’esercizio della professione la perfetta conoscenza dei giudicati della magistratura superiore, insindacabile in merito, della propria regione. Frutto di questo convincimento è appunto Temi Veneta. Far conoscere esattamente e prontamente le principali decisioni civili della Corte di appello di Venezia, pubblicandole in esteso o per estratto a seconda della loro importanza; corredare queste sentenze di note, con la collaborazione di illustri magistrati ed esimi colleghi; e agevolare la diffusione di tale raccolta con la tenuità del prezzo – ecco il nostro programma”, cfr. Ai nostri lettori, I, n. 1 (2 gennaio 1876), p. 1.

Come enunciato nella presentazione il periodico essenzialmente pubblica le sentenze e decisioni della Corte d’Appello di Venezia, articolandosi in due sezioni: Giudicati civili e commerciali, Giurisprudenza della Corte. Sono resi noti anche i resoconti delle inaugurazioni degli anni giudiziari. Un avviso ai lettori, pubblicato sul n. 7 (13 febbraio 1876) ricorda che, vista la buona accoglienza del pubblico, la direzione ha deciso di pubblicare anche le Massime delle due Supremi Corti di Firenze e Roma, mentre la nuova rubrica Rivista delle riviste si occuperà mensilmente degli scritti più importanti pubblicati in altri periodici giuridici e legali, assieme a de suggerimenti bibliografici. A partire dal 22 ottobre 1876 un comunicato informa i lettori che con l’anno nuovo le direzioni dell’Eco dei Tribunali e della Temi Veneta si fondono pubblicando così un solo periodico; sul n. 46 (12 novembre 1876) i due direttori – Leone Bolaffio e Edoardo Trombini – annunciano i caratteri della nuova pubblicazione che “saprà associare alle tradizioni di ventisette anni di sagace esperienza, la fiduciosa alacrità di chi, entrato ultimo nell’arringo giuridico, può meglio rispondere ai bisogni dei nuovi tempi”; l’indirizzo del giornale rispecchierà quello precedente e sarà articolato in una parte civile divisa in tre rubriche (decisioni della Corte di Cassazione di Firenze emesse sopra ricorsi della magistratura veneta; sentenze della Corte d’Appello di Venezia; sunti delle massime della Cassazione di Roma), e in una parte penale curata dagli avvocati Vittore Gei e Luigi Piccinati. Il primo numero del 1878 si apre con un lungo articolo Il giornale giudiziario, firmato da D. Giuriati, nel quale si tracciano le linee guida che devono informare la pubblicazione che, per avere una diffusione più ampia, deve anche interessarsi di problemi di attualità perché “non si compiono soltanto nei tribunali, per opera dei magistrati in toga i misteri della Dea”. Sul n. 46 (20 ottobre 1878) è pubblicata una lunga lettera dell’avv. E. Deodati sulla questione dell’istituzione di un’unica corte di Cassazione con sede a Roma, con pareri negativi della redazione perlomeno fino a quando esisteranno ancora le altre corti, sul tema si svilupperà anche un dibattito. Sul periodico inizieranno così a moltiplicarsi scritti e memorie critiche su alcuni specifici temi, come l’intervento di R. De Zerbi, L’amovibilità della magistratura italiana, IV-XXIX, n. 3 (19 gennaio 1879), dove viene criticato severamente il provvedimento legislativo proposto dall’on. Tajani che avoca la scelta di destinare o mutare la sede del magistrato compromettendo l’indipendenza della magistratura. Un avviso pubblicato sul n. 31 (3 agosto 1879) avverte i lettori che l’avv. Bolaffio ha acquistato la metà della proprietà del giornale che pertanto da ora diviene di sua esclusiva proprietà; nella raccolta è anche conservato un manifestino che ricorda ai lettori che per rendere utili al progresso della scienza la raccolta delle decisioni giudiziarie “occorre che una critica assennata illustri questi pronunciati e, astraendosi affatto da ogni riguardo verso i contendenti, con opportuni richiami di dottrine e di pratica giurisprudenza, insegni a fare di questa una base di studi severi, non un meccanismo, che faccia scattare ad ogni occasione il responso più confacente all’assunto che si vuole sostenere”. Un trafiletto pubblicato in prima pagina del n. 13 (20 marzo 1881) annuncia che la pubblicazione del “Monitore giudiziario” è cessata per cui “Temi Veneta” rimane il solo giornale giudiziario ad essere pubblicato in Veneto. L’articolo di D. Giuriati, Le donne avvocate, IX, n. 4-5 (20 gennaio 1884), pp. 29-30, è un interessante commento sulla vicenda di un avvocato donna che ha ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello di Torino che anò il decreto del Consiglio dell’Ordine di Torino che la aveva ammessa, parere favorevole. Altrettanto interessante il contributo di B. [L. Bolaffio], I limiti della cooperazione, XVI, n. 11 (15 marzo 1891), pp. 129-131, schierato in difesa delle società cooperative, da alcuni viste con timore per lo sviluppo economico, “del resto nessun inceppamento di interpretazione ristrettiva o di legge basterebbe ad arrestare il movimento fatale d’ogni impresa verso la cooperazione. La nuova forma di organizzazione economica s’impone da sè. La ispirò un sentimento di commiserazione pei derelitti dalla fortuna; una tendenza socialista la cullò e la diffuse; il disagio economico generale, il trionfo delle mediocrità a vicenda sorreggentesi, distintivo delle odierne democrazie, le concedono terreno favorevole di fecondazione spontanea in tutti i campi della umana operosità. Seguiamone il corso, senza soverchi entusiasmi, ma senza eccessivi timori. E quali giuristi, plasmiamo la formula che ne caratterizzi l’indole giuridica, in corrispondenza al reale atteggiamento del fatto economico”; sulle cooperative e la necessità di una loro riforma Leone Bolaffio tornerà anche negli anni successivi, cfr. Concetto legislativo della cooperazione, XXV, n. 1 (7 gennaio 1900), pp. 1-5. Nel n. 14 (7 aprile 1895), pp. 181-184, è pubblicata la sentenza della Corte d’Appello di Venezia (16 febbraio 1895) contro il circolo socialista di Legnago (con riferimenti alla stampa socialista veneta). Nel corso del 1900 si sviluppa un dibattito sul tema del divorzio. La prima pagina del n. 31 (5 agosto 1900) esce listata a lutto per l’assassinio di Umberto I. Nel gennaio 1901 viene divulgato il nuovo programma: “Dopo venticinque anni di vita, la Temi Veneta abbandona la qualifica che ne determinò la creazione e ne ha sorretto le sorti. Il giornale scientifico è un organismo delicatissimo, senza tregue operoso. Risente e riflette il movimento degli studi, progredisce e si perfeziona nella cerchia fidata dei suoi lettori. La immobilità degli intenti e dei mezzi sarebbe per esso l’isolamento da quegli impulsi ed obbiettivi che sono la ragione stessa della sua esistenza. La cosciente necessità di questo movimento ha consigliato appunto la trasformazione della Temi. Essa rimane l’organo intellettuale della Cassazione di Firenze e della Corte d’Appello di Venezia, ma non limita più il proprio ufficio a questo ambito regionale. (…) Il campo dell’ampliata operosità è per ora il distretto della Corte d’appello di Bologna col proposito però di estenderlo gradatamente alla Corte d’appello di Ancona. (…) Sostanzialmente la Temi Veneta diventa anche bolognese e gradatamente marchigiana. Non mira a trasformarsi in un giornale di giurisprudenza nazionale, ma estende la propria attività ad una regione più vasta”, cfr. Programma, s. II, I (XXVI), n. 1 (1901). L’impostazione resta la medesima si aggiunge solo la rubrica Rivista critica di giurisprudenza amministrativa con le decisioni del Consiglio di Stato. che, però, dal 1903 non vengono più pubblicate, resta solo una Parte civile, una Parte penale, i Cenni bibliografici e le Segnalazioni; più il repertorio di sentenze e meno spazio al dibattito. “Dalla fusione di tre periodici – gli Annali della giurisprudenza italiana, la Temi, la Cassazione di Firenze – sorge questo nuovo, che, tagliando rami superflui, sul tronco di una nobile tradizione rinverdisce comunque il programma. Annali e Temi – questa, per proposito iniziale; quelli, per evoluzione necessaria – erano principalmente organi di una giurisprudenza regionale: toscana, veneta, emiliana. La Cassazione di Firenze, sciolta dai vincoli tradizionali, coglieva di recente il fondamentale obbiettivo degli altri due confratelli, con un programma, che il nuovo periodico mantiene e ringagliardisce, unificando e integrando le migliori energie dei predecessori. Il nostro sarà dunque un periodico di giurisprudenza principalmente, ma non esclusivamente, regionale. (…) Il nostro periodico sarà esclusivamente consacrato alla materia civile e commerciale. Più ragioni ci persuadono ad abbandonare la materia penale; principalmente queste: la limitatezza dello spazio disponibile, insufficente a riferirne il movimento; la difficoltà di una collaborazione multipla, assidua e regolare, tenuto conto dei nostri mezzi; la divisione del lavoro scientifico e pratico anche del giornalismo che rispecchia la diversa operosità, veramente seria, del foro e della magistratura. Una nota pubblicata sul n. 1 (1 gennaio 1910), avverte i lettori che il prof. Bolaffio “per sue personali ragioni, ha lasciato la direzione del nostro periodico” per cui si è trasferita Firenze la direzione, l’amministrazione e la stampa, un cambio che deve essere avvenuto non senza polemiche se in copertina Angelo Muratori sottolinea che il ritardo della pubblicazione è dovuto alle numerose difficoltà “createci da chi meno avrebbe dovuto farlo, e per la ingiustificata resistenza della cessata amministrazione a consegnarci i libri e gli altri documenti relativi alla gestione avuta, nonostante le amichevoli sollecitazioni, quasi per costringerci a chiedere giudiziariamente ciò che ci è dovuto”.

Annotazioni

Sul frontespizio il sottotitolo muta in “Raccolta delle decisioni civili e commerciali della Corte d’Appello di Venezia”. Con la fusione del periodico viene segnalata una doppia numerazione corrispondente alle annate delle precedenti pubblicazioni. La numerazione delle pagine è progressiva. Dal 1880 con l’acquisto del periodico viene abbandonata la numerazione delle annate dell’“Eco dei tribunali”. Dalla nuova serie (gennaio 1901) non viene più segnalato il giorno e il mese dei fascicoli solo l’anno solare, solo nelle copertine che però non sono conservate alla Biblioteca Nazionale Marciana e da queste (a partire dall’anno 1904) si rilevano anche delle inserzioni pubblicitarie (generalmente di editoria giuridica specializzata). Con la fusione dei due periodici la numerazione delle annate riparte da anno I, nella copertina continuano però ad essere segnalate le annate delle due precedenti testate.

Reperibilità

Biblioteca Querini Stampalia; Biblioteca Nazionale Marciana; Università Ca’ Foscari - Fondo storico

Collocazione

Bqs: Per. B 162 Bnm: Per. 173 Caf: Per. B 68

Consistenza

Bqs: I, n. 1 (2 gennaio 1876) – III, n. 6 (1911); III, n. 20 (1911) – III, n. 21 (1911) Bnm: I, n. 1 (2 gennaio 1876) – 1911 Caf: I (1876) – III, n. 21 (1911) con repertorio generale 1876-1905

Conservazione

Buona

Studi e bibliografia

Ministero della Pubblica Istruzione, Indici e cataloghi, I. Pubblicazioni periodiche 1884, Roma 1885, p. 176, N. Bernardini, Guida della stampa periodica italiana, Lecce, R. Tipografia Salentina, 1890, p. 713; O. Anania, Le servitù prediali nella giurisprudenza italiana dal 1876 al 1900: Temi Veneta, Tesi di laurea, Università degli Studi di Milano, Facoltà di Giurisprudenza, Relatore A. Padoa Schioppa, a.a. 1989-1990.

Compilatore

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