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Italia Nuova

Vita periodico

1920-1922

Titolo

Italia Nuova

Sottotitolo

Voce del fascismo e del fiumanesimo [da II, n. 14 (4 aprile 1921)] Voce del Fascismo Veneto [da III, n. 24 (12 giugno 1922)] in concomitanza con l’uscita di Marsich dal partito, il sottotitolo viene cancellato

Luogo di pubblicazione

Venezia

Tipografia - Casa editrice

Stabilimento Grafico U. Bortoli [da I, n. 16 (11 novembre 1920)] Soc. Anonima Tipografica Veneziana S.A.T.E.V. [da III, n. 7 (11 febbraio 1922)] Tipografia Italia Nuova (concessionari U. Quintavalle e C.)

Sede

Direzione: S. Maurizio 2691; amministrazione: S. Stefano 2803

Numero pagine

4 (da quando bisettimanale frequentemente 2)

Formato

56x41

Prezzo

Cent. 10 [da I, n. 3 (12 aprile 1920)] Cent.  20, a.a. £. 12, a.s. £. 6, a. sost. £. 25

Periodicità

Settimanale [da II, n. 16 (14 aprile 1921)] Bisettimanale (ogni lunedì e giovedì) [da II, n. 25 (5 maggio 1921)] Settimanale [da II, n. 38 (30 maggio 1921)] Bisettimanale [da III, n. 3 (14 gennaio 1922)] Settimanale

Cronache locali

Si

Pubblicità

Si

Organi direttivi

Direttore responsabile: Piero Marsich [da II, n. 88 (28 novembre 1921)] Redattore responsabile: Cesco Bonaldi

Firme e collaboratori

Gabriele D’Annunzio, Piero Marsich, F. Fiorioli della Lena, P.L. Rambaldi, Celso Morisi, Tignola (pseud.?), Attilio Tamaro, Ceri Spini, Orsetta Neminis, Giuseppe Lanfranchi, C. Bonaldi, Piero Belli, Barbieri, Mussolini, Eugenio Genero, Luigi Di Castri, Ioseph Roberto Mandel, Odorisio Ido, Rosolino Gabrielli Davy, Francesco Ruella

Profilo storico editoriale

Il giornale “Italia Nuova” nasce come voce del fascismo e del dannunzianesimo nel luglio 1920, il momento in cui il fascismo veneziano comincia ad acquisire forza e una fisionomia più chiara nel suo essere punto di incrocio tra fascismo e dannunzianesimo. Il giornale è espressione del leader fascista veneziano Pietro Marsich, cui sono da attribuire la gran parte degli articoli, anche se solo pochi vengono firmati. Il legame strettissimo di Pietro Marsich con il giornale “Italia Nuova” è ravvisabile anche in un altro dato materiale, la redazione del giornale è posta nello studio di avvocato di Marsich. Nel primo numero “Italia Nuova” riporta una lettera di Mussolini scritta in occasione dell’apertura del giornale, in cui si può leggere: “Il sorgere di un foglio fascista nella vigilante Venezia, dimostra che questa è veramente l’ora del fascismo. Venezia, Trieste, Fiume: ecco il tripode della nostra vecchia e nuova fortuna. I fascisti devono continuare ad essere quello che sono stati dal loro sorgere: un gruppo di spiriti nobili che pungolano le masse, che si sentono soprattutto e anzitutto italiani, che combattono e disprezzano tutto ciò ch’è faciloneria demagogica. Abbiatevi, caro Marsich, i miei fervidi auguri di buon lavoro”, cfr. L’augurio di Benito Mussolini, I, n. 1 (29 luglio 1920).

L’editoriale di apertura mette bene in evidenza che il ruolo del giornale è quello di essere partito, in questo senso quello che viene espresso non è un programma chiaramente né unicamente fascista né unicamente dannunziano, ma è il programma del fascio veneziano [cfr. La nostra fede, I, n. 1 (29 luglio 1920)]. Il giornale si distingue quindi, rispetto agli altri fogli fascisti del periodo, per un’attenzione molto più pronunciata sui temi dell’irredentismo e del fiumanesimo, agli avvenimenti fiumani e al ruolo di Gabriele D’Annunzio. In un primo tempo sembra probabile che, oltre ad essere finanziato parzialmente da Marsich e da altri singoli sostenitori, il giornale possa nascere grazie al sostegno finanziario di Giuseppe Volpi, in seguito revocato proprio in ragione degli atteggiamenti di Marsich in occasione del trattato di Rapallo (voluto da Volpi e rifiutato da Marsich). Oltre ad essere il principale luogo di espressione del pensiero di Pietro Marsich, il giornale funziona, analogamente a molti altri giornali fascisti del periodo, come foglio d’ordini del fascio veneziano di combattimento, oltre che come principale momento di informazione sulle sue attività. La cronaca locale, pur essendo un elemento essenziale del giornale, non è quindi l’elemento predominante, che rimane invece la definizione e l’espressione della posizione politica marsichiana. Il giornale è quindi una fonte particolarmente interessante soprattutto per capire le fasi del conflitto tra Marsich e Mussolini, prima ancora tra il fascio veneziano e il fascismo milanese/nazionale.

Annotazioni

Spesso la numerazione dei fascicoli è sbagliata. Il n. 10 (4 marzo 1922) ha attaccate una serie di pagine spurie che dovrebbero essere quelle di altri numeri ai quali manca la pagina iniziale.

Reperibilità

Biblioteca Nazionale Marciana; Biblioteca Querini Stampalia

Collocazione

Bnm: Giorn. 103

Bqs: Per. A 102

Consistenza

Bnm: I, n. 1 (29 luglio 1920); I, n. 3 (12 aprile 1920) – I, n. 16 (11 novembre 1920); I, n. 18 (22 novembre 1920) – II, n. 3 (17 gennaio 1921); II, n. 5 (31 gennaio 1921) – II, n. 54 (28 luglio 1921); II, n. 56 (4 agosto 1921) – II, n. 64 (1 settembre 1921); II, n. 66 (8 settembre 1921) – II, n. 82 (31 ottobre 1921); II, n. 84 (7 novembre 1921) – III, n. 10 (4 marzo 1922); III, n. 14 (1 aprile 1922) – III, n. 17 (22 aprile 1922); III, n. 19 (8 maggio 1922) – III, n. 29 (17 luglio 1922); III, n. 31 (31 luglio 1922)

Bqs: II, n. 72 (26 settembre 1921); II, n. 80 (25 ottobre 1921) – II, n. 83 (3 novembre 1921); II, n. 89 (1 dicembre 1921); II, n. 93 (15 dicembre 1921); II, n. 95 (24 dicembre 1921) – III, n. 2 (9 gennaio 1922); III, n. 4 (21 gennaio 1922); III, n. 7 (11 febbraio 1922); III, n. 9 (25 febbraio 1922) – III, n. 12 (18 marzo 1922); III, n. 16 (15 aprile 1922) – III, n. 17 (22 aprile 1922); III, n. 29 (17 luglio 1922)

Conservazione

Bqs: buona, alcuni numeri mediocre

Studi e bibliografia

G. Albanese, Alle origini del fascismo. La violenza politica a Venezia 1919-1922, Padova, Il Poligrafo, 2001; L. Pes, Il fascismo adriatico, in Storia di Venezia. L’Ottocento e il Novecento, a cura di M. Isnenghi e S. Woolf, II, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2002; G. Albanese, Pietro Marsich, Verona, Cierre edizioni, 2003.

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