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Giornaletto (Il)

Vita periodico

1903-1906

Titolo

Il Giornaletto

Sottotitolo

Gazzettino del popolo [da I, n. 1 (1 novembre 1905)] Quotidiano del Veneto socialista

Luogo di pubblicazione

Venezia

Tipografia - Casa editrice

Tip. del “Giornaletto”

Sede

Direzione e amministrazione: S. Canciano, Palazzo Perusini 5590/a [da I, n. 1 (1 novembre 1905)] Direzione e amministrazione: S. Canciano, calle del Magazen, 5589

Numero pagine

4

Formato

51x36 [da II, n. 128 (10 marzo 1906)] 57,5x37

Prezzo

Cent. 2, a.a. fino al 31 dicembre 1903 £. 1,50 [da 1 gennaio 1904] Cent. 3, a.a. £. 10, a.s. £. 4 (poi £. 5), a.t. £. 2 (poi £. 2,25), a.m. £. 1 [da I, n. 1 (1 novembre 1905)] a.a. £. 12, a.s. £. 6, a.t. £. 3 [da I, n. 40 (10 dicembre 1905)] a.a. £. 10, a.s. £. 5,25, a.t. £. 2,75 [da II, n. 224 (16 giugno 1906)] Cent. 5

Periodicità

Quotidiana

Cronache locali

Si

Pubblicità

Si

Organi direttivi

Gerente responsabile: Giuseppe Savini [da III, n. 101 (12 aprile 1905)] Gerente responsabile: Luigi Diana [da I, n. 1 (1 novembre 1905)] Direttore: Francesco Ciccotti; gerente responsabile: Luigi Casella

Firme e collaboratori

Nessun articolo è firmato, dalla svolta socialista: remengo, f.c. (Francesco Ciccotti), G.P. (Gino Piva), R.C. (R. Castelfranchi)

Profilo storico editoriale

Si tratta di un quotidiano di cronaca, che nel primo numero così si presenta Ai lettori: “«Il Giornaletto» non pretende di essere un organo politico, ma forte della grande diffusione che gli verrà indubbiamente dalle copie e dalla rapidità delle notizie, e dal prezzo tenuissimo di vendita – cercherà di diffondere nel popolo quelle idee di libertà, di democrazia, di giustizia sociale che sole potranno contribuire al suo elevamento materiale e morale sarà l’eco sincera delle sue aspirazioni; darà opera modesta, ma speriamo efficace, ad infondere in tutti lo spirito della solidarietà sociale, che ai lavoratori prepara giorni più lieti, e di additare ai favoriti della fortuna i loro doveri”. Al suo interno si trovano notizie di attualità veneziana, resoconti giudiziari, testi di telegrammi, breve cronaca politica e amministrativa; vi sono anche schizzi, ritratti e disegni ad illustrare qualche articolo e un romanzo d’appendice; per certi versi è molto simile a “Il Gazzettino”. Sono presenti uffici succursali a Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Udine, Verona, Vicenza. Dal giugno del 1904 il quotidiano avvia una campagna pubblicitaria legandola ad un’assicurazione sulla vita e in caso di invalidità o di malattia. Il giornale politicamente è vicino alle istanze dei radicali e dei democratici veneziani, in particolare a Giovanni Bordiga. Uno spazio considerevole viene dedicato al movimento operaio, alla Camera del Lavoro, e alle vicende di cronaca, anche di cronaca nera come era d’uso in questi quotidiani (as esempio al processo Murri-Bonmartini). Nel settembre del 1904 si oppone alla municipalizzazione dei vaporini come proposto dalla giunta clerico-moderata. Luigi De Col, capo degli uffici amministrativi de “L’Adriatico” e de “Il Giornaletto” muore il 27 settembre 1904: era stato uno dei Mille e volontario anche nel ‘66. Il fautore e ideatore di questo quotidiano è Gino Sarfatti, consigliere delegato della Società Editrice de “L’Adriatico”; a lui si devono alcune intuizioni come il legare il quotidiano alle assicurazioni e ai concorsi a premi. Dopo un anno la tiratura giornaliera è di 33.500 copie e gli abbonati sono 4.500 (“Il Gazzettino” nello stesso periodo ne conta 810), e nel settembre del 1904 si arriva a vendere 63.200 copie. Si celebra l’anniversario con vari interventi. Redattori sono, tra gli altri, De Cian e Monticelli, cronisti Gallo, Chizzolini, Angelo Vio, Cipriotto, Biadene. Segnalati anche il cronista Raffelli e i redattori Boccazzi, Antonio Negri, Vettore Arcadio de “L’Adriatico”. Presente Attilio Schiavoni della “Gazzetta” e Chiurlotto (Fez) del “Sior Tonin Bonagrazia”. Cedolin è amministratore de “L’Adriatico”, Pietro Zennaro è gerente de “L’Adriatico”, Combi e Giacomo Scarpa sono i caporedattori. La direzione radicale durerà fino al n. 300, 31 ottobre 1905, quando il giornale viene rilevato dal deputato Mario Todeschini per conto del Partito socialista, mutamento che viene sottolineato dal 1° novembre 1905 dal nuovo sottotitolo “Quotidiano del Veneto socialista”, coprendo il posto de “Il Secolo Nuovo” che è diventato un settimanale a carattere regionale. Per “Il Giornaletto”, le masse proletarie si sono risvegliate, sono tornate nel loro “campo di battaglia”, la piazza: “L’ora che volge è l’ora della Piazza. Le promesse, le lusinghe, le blandizie non hanno acquetata l’antica, eterna e potente sovrana. Le violenze hanno di nuovo scatenato le sue furie. Salve! Che la Piazza trionfi e s’imponga! Noi non attendiamo che la sua ribellione cosciente, preparandola”, L’ora della piazza, II, n. 306 (7 settembre 1906). Con la svolta politica del quotidiano accompagnata da due lettere, rispettivamente di Mario Todeschini e Gino Sarfatti, abbandonano la redazione Giacomo Scarpa, Omero Gallo, Carlo Valerio Biadene e Renato Cipriotto. L’editoriale di apertura del primo numero (1 novembre 1905), è firmato da Francesco Ciccotti che dovrebbe esserne il direttore; corrispondente da Roma è Tomaso Monicelli. Chiaro è l’indirizzo socialista. Numerose sono le rubriche, le cronache parlamentari e quelle dalle altre province venete, da altre città italiane e dall’estero. Alcune rubriche particolari sono dedicate alle categorie di lavoratori. A causa di problemi di natura finanziaria cessa le pubblicazioni il 13 settembre 1906. Ciccotti nell’editoriale di commiato è fortemente critico verso alcuni “compagni” facoltosi che non hanno aiutato il quotidiano che si è sostenuto solo grazie ai lavoratori. Il 26 settembre esce un foglio di una pagina intitolato El Testamento del Zornaleto, scritto in dialetto e in maniera molto scherzosa.

Annotazioni

Con il cambiamento del titolo la numerazione delle annate e dei fascicoli ricomincia dall’anno I.

Reperibilità

Museo Correr

Collocazione

Giorn. A 20

Consistenza

I, n. 1 (10 ottobre 1903) – II, n. 312 (13 settembre 1906)

Conservazione

Buona

Studi e bibliografia

Ente per la storia del socialismo e del movimento operaio italiano, Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano, vol. I Periodici, t. I Periodici tratti dalle raccolte della Biblioteca Nazionale di Firenze, Roma-Torino, Edizioni E.S.M.O.I., 1956, p. 369; G.A. Cisotto, Il movimento operaio socialista e la sua stampa, in Storia della cultura veneta, VI, Dall’età napoleonica alla prima guerra mondiale, a cura di G. Arnaldi e M. Pastore Stocchi, Vicenza, Stocchiero Grafica, 1986, p. 727.

Compilatore

Soggetti

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