Credo fascista

Vita periodico

1941-1942

Titolo

Credo fascista

Sottotitolo

Quindicinale di propaganda del Fascio di Combattimento di Mestre

Luogo di pubblicazione

Venezia-Mestre

Tipografia - Casa editrice

Tip. V. Valentini, Mestre

Numero pagine

4

Formato

La scheda è stata redatta sulla base di una copia microfilmata

Prezzo

s.i.p.

Periodicità

Quindicinale

Organi direttivi

Direttore responsabile: Gio. Batta Tonon

Organi redazionali

Redattore capo: Roberto Molinari

Profilo storico editoriale

“Credo fermamente nel DUCE e nella indiscutibile bontà della causa Fascista. Credo, fermissimamente credo nella ineluttabilità della lotta come mezzo per raggiungere il più alto livello della giustizia. Credo che sia mio obbligo imprescindibile, nell’attuale momento, di operare in assoluta purezza per non tradire i miei fratelli che lottano in armi per il trionfo dei principi che costituiscono la mia fede. Credo, indefettibilmente credo essere mio dovere categorico di controllare sempre tutti i miei atti per accertarmi che questi mi rendano degno di chiamare fratelli coloro che, nella titanica lotta armata combattuta dalle forze dell’ordine contro il caos, offrono ad ogni istante la loro vita per il supremo ideale di giustizia che il Fascismo, primo nel mondo ha posto all’umanità. (…) Questo è il nostro atto di fede. La nostra opera non si staccherà mai, neppure per un istante, da esso”, Il nostro credo, I, n. 1 (4 agosto XIX).
Lo scopo principale del periodico sembra essere quello di informare gli iscritti e i militanti sull’attività del partito, con una colonna dedicata ai “caduti eroici” e, in genere, con una lettera proveniente dal fronte. Il secondo numero (18 agosto XIX) si apre con un ricordo di Bruno Mussolini, intitolato Bruno: presente!. Il terzo numero, significativamente intitolato “massa grigia” si rivolge contro tutti coloro che dubitino dei successi fascisti e non siano sufficientemente intransigenti; da questo numero il giornale da piuttosto l’idea di voler essere un argine contro il montante “disfattismo” e contro tutte le voci critiche nei confronti del regime, segno evidente di un progressivo sfaldamento del “fronte interno”. Sul n. 5 (5 gennaio XX) l’editoriale di apertura Questi ineffabili giudei è dichiaratamente antisemita, uguale il tono dell’editoriale Basta con i giudei pubblicato nel numero successivo, accompagnato da una vignetta raccapricciante.

Annotazioni

Non è segnalato l’anno solare ma solo la numerazione dell’era fascista. Il periodico è stato consultato in una copia microfilmata. 

Reperibilità

Biblioteca Nazionale Centrale Firenze

Collocazione

Alf 2379/1

Consistenza

I, n. 1 (4 agosto XIX) – I, n. VII (27 ottobre XIX); II, n. 1 (10 novembre XX) – II, n. 12 (21 aprile XX)

Conservazione

Buona

Compilatore

Soggetti

Parole chiave

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