Cerca
Close this search box.

Avanguardia

Vita periodico

1919

Titolo

Avanguardia

Sottotitolo

Partito Popolare Italiano

Luogo di pubblicazione

Venezia

Tipografia - Casa editrice

Tipografia S. Marco

Sede

Redazione e amministrazione: S. Salvatore, calle Larga Mazzini n. 4799 (sede del Partito Popolare Italiano) [da I, n. 12 (15 giugno 1919)] Redazione e amministrazione: campo S. Polo n. 2169 [da I, n. 16 (13 luglio 1919)] Redazione e amministrazione: campo S. Lorenzo 5065 [da I, n. 20 (10 agosto 1919)] Redazione e amministrazione: piano II superiore, Salone Bauer a S. Moisé

Numero pagine

4

Formato

49x34

Prezzo

Cent. 10, a.o. £. 5, a. sost. £. 10

Periodicità

Settimanale

Cronache locali

Si

Pubblicità

Si

Organi direttivi

Direttore responsabile: Sac. Dr. G. Bertanza [da I, n. 16, (13 luglio 1919)] Gerente responsabile: Giuseppe Prata [da I, n. 24 (7 settembre 1919)] Gerente responsabile: Avv. Jacopo Bombardella [da I, n. 27 (28 settembre 1919)] Gerente responsabile: Giuseppe Prata [da I, n. 31 (26 ottobre 1919)] Gerente responsabile: Jacopo Bombardella [da I, n. 35 (11 novembre 1919)] Gerente responsabile: Francesco Vivian

Firme e collaboratori

Attilio Scarpa, Roberto Gavagnin, Ettore Arduino

Profilo storico editoriale

“… e così dopo una storia di azione interna, dove la patria guardò tante volte come ad una magnifica riserva, dopo una lunga astinenza amara, ma cordiale e precisa, segno di coscienze forti, dopo una condizione transitoria di manovra per il minor male, ora salutiamo il nostro avvento politico pieno e sincero, lieti di poterci collocare nel pensiero del nostro paese, di avervi una volontà e responsabilità di indirizzo, di sentirci integrati nelle facoltà dell’uomo sociale, di poter recare alla corona d’Italia quella ricchezza di ingegni e di coscienze che verrà dai nostri amici uscenti vittoriosi dalle urne. (…) Introdurre, nei salotti della mollezza, al the delle conversazioni superflue qualche ruvido brano della questione sociale, o far sentire qualche verso degli inni popolari, il tempo è facilmente venuto. Fuori di metafora il nostro motto è segnato così: fino al limite del reale possibile colle sane aspirazioni del socialismo. Per salvare il popolo dalla seduzione, complice più o meno dell’illusione, cogli uomini dell’ordine. (…) Non siamo gli eredi necessari del passato, ma non vorremmo essere gli sventati del domani. (…) Trarre scintilla da ogni pietra, tendere ad una larga cooperazione, è l’ideale della politica veneziana; ed intanto il nostro programma è un ampio spazio di libertà per la nobiltà natia del pensiero, per la nobiltà conquistata del lavoro, o meglio per la democrazia sociale del capitale e del lavoro, della storia e della attualità”, La Direzione, I, n. 1 (30 marzo 1919).
Nel primo numero, in seconda pagina, viene anche presentato ai lettori il programma del Partito popolare italiano (Ppi). Il giornale, nato con la fondazione della sezione veneziana del Ppi, pubblica articoli di carattere politico, sindacale, economico, sociale, informando anche dell’attività del partito in città e provincia, con una pronunciata attenzione al mondo sindacale nel territorio provinciale. Sul n. 9 (25 maggio 1919), p. 4, viene annunciata la costituzione di un’Unione del Lavoro che si propone di tutelare i lavoratori “sotto ogni forma, specialmente nei riguardi delle categorie più diseredate e meno retribuite, aiutandole nella ricerca di lavoro ed iniziando l’opera di organizzazione di classe”. L’editoriale Proprietari, industriali e speculatori – pubblicato sul n. 10 (1 giugno 1919) – indirizza forti accuse alla grande industria e ai profitti di guerra. Sul n. 11 (8 giugno 1919) l’editoriale Opinioni, polemizza sulle tesi espresse dall’opuscolo scritto da Padre Gemelli (Come non è e come dovrebbe essere) sulla funzione del Partito popolare. Il n. 13 (22 giugno 1919) e il n. 14 (29 giugno 1919) sono dedicati al I Congresso nazionale del Ppi (Bologna 14-16 giugno 1919), mentre il n. 19 (3 agosto 1919) pubblica il resoconto dei lavori dell’assemblea provinciale del Partito. Numerosi interventi ribadiscono l’orientamento politico del Partito contrario sia al liberalismo che al socialismo massimalista. I due editoriali Le prime avvisaglie. La Democrazia Sociale e Palinodia – pubblicati rispettivamente sul n. 24 (7 settembre 1919) e il n. 25 (14 settembre 1919) – pur salutando con simpatia la nascita del giornale “Il Popolo” esprimono forti perplessità sul programma del nuovo movimento politico ritenuto piuttosto confuso ed evanescente. Dal n. 28 (5 ottobre 1919) il giornale espone la sue linee politiche per le prossime elezioni informando sull’attività di propaganda elettorale.
Un appunto redatto dagli organi di Pubblica Sicurezza (conservato in Acs, Mi. Ps. F1 Stampa, 1890-1945, b. 47, fasc. 72.3 S. Marco, Campo S. Lorenzo 5065, proprietario Commendator Saccardo) lo definisce “un giornale costituzionale, democratico, con un indirizzo popolare che ha dei punti di contatto col partito socialista senza condividerne gli eccessi e che intende svolgere la sua azione nei limiti consentiti dalla religione cattolica. Si propone principalmente l’integrità della famiglia, la libertà d’insegnamento, il riconoscimento giuridico della organizzazione di classe, la libertà e indipendenza della chiesa nel campo spirituale, riforma tributaria, elettorale, amministrativa, ecc. Settimanale, stampate 5000 copie, inizio 30.3.1919. Giornale del partito popolare italiano, sezione di Venezia che ha sede n. 4799 di S. Marco e quindi di tutti i comitati parrocchiali aderenti al partito. Per ora esercita influenza limitata. Potrà averne maggiore in seguito soprattutto nel periodo elettorale, soprattutto se modificherà il suo sistema di redazione, che non è ora da tutti approvata e che rivela poca esperienza in fatto di giornalismo. Sovvenzionato dal partito”.

Annotazioni

Dal novembre 1919, in concomitanza con elezioni politiche, il giornale esce più frequentemente (ogni 2/4 giorni); frequenti sono le citazioni di aforismi di autori noti (Mazzini, Manzoni, Dante, Carducci, Cantù, Ricasoli, Tolstoi, Washington). Il primo direttore responsabile, Don G. Bertanza (nato a Feltre l’11 febbraio 1874) è parroco di S. Pietro in Murano.

Reperibilità

Museo Correr; Biblioteca Nazionale Marciana; Biblioteca Querini Stampalia

Collocazione

Mc: Giorn. B 13/b
Bnm: Giorn. 93
Bqs: Per. A 78

Consistenza

Mc: I, n. 1 (30 marzo 1919) – I, n. 6 (3 maggio 1919); I, n. 8 (18 maggio 1919) – I, n. 40 (7 dicembre 1919)
Bnm: I, n. 5 (27 aprile 1919) – I, n. 37 (15 novembre 1919)
Bqs: I, n. 1 (30 marzo 1919) – I, n. 40 (7 dicembre 1919)

Conservazione

Buona (Bqs)

Compilatore

Extra

Soggetti

Parole chiave

Condividi